Enrico Petruzzi

La nostra offerta

Di solito in pagine come questa si tende a elencare tutta una serie di servizi offerti che sembrano coprire lo scibile della comunicazione.
In realtà non siamo un'azienda che propone "Tacchi, dadi e datteri", per dirla come si usava un tempo quando si parlava di proposte a tutto tondo, robe da tuttologi o da inconcludenti.
Ci occupiamo da sempre di attività di comunicazione e marketing, da svolgere a stretto contatto con la vostra realtà e secondo le vostre esigenze. È ovvio che siamo in grado di occuparci direttamente di tutto ciò che riguarda la parte burocratica di un sito (registrazione e manutenzione dominio, acquisizione licenze, installazioni personalizzate e così via) dato che lo facciamo da trent'anni.

Scriviamo i contentuti per voi e li pubblichiamo dove, come e quando volete voi.
Se vi va possiamo essere la mente e il braccio che vi aiuta a realizzare un'idea. Noi siamo qua.

Esoterismo Digitale

La rete, in realtà, esisteva già da tempo ma nessuno ne sapeva niente. Poi venne il giorno in cui si cominciò a parlare di "Internet" e tutto ebbe inizio.
Sia dai tempi di Apple (con il mitico e costosissimo servizio AppleLink) sia in Silicon Graphics potevo accedere alla rete per scaricare messaggi e file. Nente di "nuovissimo, nel senso che dai tempi in cui apparvero i modem ci si poteva collegare alle BBS locali (sorta di file repositories dove si potevano scaricare file di varia natura) senza troppi problemi.

AppleLink garantiva ai suoi utenti la possibilità di scambiarsi dei messaggi e di accedere a un "bullettin board service" di qualità, con file certificati e controllati: si pagava a tempo di collegamento, oltre a un fee fisso di abbonamento. In SGI si utilizzava già un indirizzo mail come lo si conosce oggi poiché l'azienda, a livello planetario, aveva accesso alla rete attraverso i circuiti universitari, allora fortunati possessori di indirizzi internet. Arrivò a un certo punto VOL, Video on line, prima scietà in grado di offrire a basso costo un accesso a internet attraverso dei PoP distribuiti sul territorio nazionale: con una telefonata urbana ci si poteva collegare all'hub nazionale che faceva da ponte verso la Rete mondiale. I contenuti erano scarsi ma saebbero cresciuti in modo esponenziale nel tempo. Capii subito che si trattava di qualcosa di grandioso che mi intrigava parecchio così cercai subito di entrare in quel mercato in modo professionale, aprendo una struttura che, negli anni, mi avrebbe dato non poche soddisfazioni. Tutto questo significò imparare a conoscere un ambito tecnologico che non era proprio alla portata (economica e conoscitiva) di tutti. Server, applicazioni, segmenti di utenza e servizi da fornire furono tutte novità delle quali bisognava apprendere in fretta. All'epoca esisteva solo una realtà nazionale che si occupava di telecomunicazioni ed era Telecom Italia, nata dalle ceneri della SIP. Per accedere in modo indipendente alla Rete si doveva passare da loro, sottostando ai loro tempi, modi e costi.
Ma da qualche mese, a Milano, era nata una realtà nuova, I.Net Spa, che aveva aperto un Data Center e che poteva ospitare i server di chiunque avesse voglia e necessità di entrare in internet: da loro non solo trovai gli spazi che mi servivano per attivare e collegare i miei server ma anche tanto aiuto e tantissima professionalità. Certo le fatture a fine mese erano belle importanti ma valevano ogni Lira (sì allora c'erano ancora le Lire...) pagata. Acquistai il mio primo server, un Apple AWS 8550/200 e lo portai al data center di via Caldera dove cominciò il suo lavoro intorno alla primavera del 1994. In realtà era un PowerMac 800 (rinominato e con uno speed boost sul processore) che del server vero e proprio non aveva nulla se non la dotazone di software che gli permetteva di fornire tutta una serie di servizi all'esterno tra i quali c'erano il Virtual hosting (la possibilità di ospitare e servire sulla rete i siti relativi a una serie di dominii), il Mail server (servizio che gestiva appunto le caselle di posta di suddetti dominii), l'FTP server (per lo scambio di file tra un'area riservata e il mondo esterno autorizzato all'operazione) e altri come l'NFS o il DNS che, tuttavia, venivano gestiti in modo migliore direttamente dalla struttura che mi ospitava. Mi era stato assegnata una maschera di sottorete che prevedeva un numero di IP pari a 16, potevo cioè collegare fino a quindici server con un indirizzo univoco oltre a un router o uno switch di rete al quale collegare la mia piccola rete privata alla Rete globale. La mia prima connessione fu da 64 Kb ma durò poco, forse otto mesi poi, anche se al momento non ne avevo bisogno, fui costretto ad adeguare il mio sistema alla distribuzione minima fornita dalla struttura: passai quindi a una connessione simmetriva da 256 Kb che significò acquistare un'apparecchiatura Cisco Systems da circa 8 milioni di Lire (un costo molto elevato per l'epoca) per potermi connettere al sistema generale. Partii con tre clienti: il primo ero io stesso, poi venne REPP Italia e Ypotenusa Srl Presto capii che un server non era sufficiente a garantire la sicurezza del servizio offerto quindi arrivò un altro AWS 8550 da affiancare al primo come unità ridondante, pronta a entrare in servizio qualora il primo avesse avuto qualche guaio.

ASLA Plus

ASLA Plus era, allora, il terzo sito dell'Associazione. Qui si potevano trovare notizie e aggiornamenti sui corsi e sugli incontri formativi in essere o divenire.

ASLAPlus era il progetto di ASLA, Associazione degli Studi Legali Associati, dedicato allo staff e alle figure paralegali degli studi legali membri, che desiderava mettere in contatto e creare un network tra le persone che lavorano presso gli Studi Legali Associati, in modo da creare uno scambio attivo di idee e proposte al fine di migliorare l’ambiente di lavoro all’interno degli studi. L’associazione, attraverso ASLAPlus, si occupava di organizzare eventi formativi destinati al personale degli Studi e si prefiggeva come obiettivo il miglioramento della qualità lavorativa e delle competenze di ciascun dipendente, oltre che degli avvocati.

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Una gran bella iniziativa che, tuttavia, non dava lustro ai potenti "padroni" degli studi e, quindi, nonostante il successo, è stata abbandonata.

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